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La Riflessologia Plantare - 4° Capitolo del Libro "Il Percorso Armonia e Benessere"

Aggiornamento: 30 ott 2022



La Riflessologia Plantare


La Riflessologia è un “arte gentile”. Come operatore del settore mi piace iniziare la descrizione della Riflessologia Plantare con questa definizione.

Trattandosi di una forma di massaggio il termine “arte” è decisamente appropriato. Il massaggio, qualunque esso sia, racchiude in se i principi legati al concetto di “arte”.

Il rapporto che si crea tra operatore e ricevente può essere felicemente paragonato al rapporto che c’è tra l’artista è l’osservatore. La sinergia, lo scambio di emozioni, l’atmosfera che un bravo massaggiatore deve saper creare, sono tutti elementi fondamentali e indispensabili per la riuscita del massaggio stesso.

L’approccio corretto dell’operatore sta nel riuscire a entrare in quella che gli esperti di C.N.V. (Comunicazione Non Verbale) chiamano “la zona intima”, senza creare irrigidimenti e chiusure da parte del ricevente.

E’ facile rendersi conto di questo quando siamo “costretti” a condividere degli ambienti stretti con degli sconosciuti, per esempio in ascensore. Il fatto di essere “costretti” a far entrare un perfetto sconosciuto nelle nostra “zona intima”, mette in moto una serie di difese.

Tendiamo a trattare il soggetto come una “non persona”, girando gli occhi altrove o leggendo per la milionesima volta la targhetta del comando di emergenza in caso di black out (ci sono in tutti gli ascensori!), insomma, cerchiamo di comportarci come se costui non esistesse.


Per i paesi anglosassoni la lunghezza della zona intima è stata stabilita tra mezzo braccio ed un intero braccio dal proprio corpo. E’ interessante sapere che questa “misura” varia a seconda delle culture e delle tradizioni popolari.

Per esempio nei paesi latini e in Africa tende ad essere più corta, in India è cosa usuale vedere ragazzi dello stesso sesso che passeggiano tenendosi teneramente per la mano, senza che nessuno del posto tragga conclusioni affrettate!

La condizione che ci permette di entrare deliberatamente nella zona intima di una persona è la “fiducia”.

Ed è questo che un bravo massaggiatore deve riuscire a creare con il suo ricevente in un lasso di tempo relativamente “breve”.

Per questo è importante creare la giusta atmosfera con una buona musica di sottofondo, una luce soffusa, la voce calma e rilassata e un bel sorriso, creando così la giusta sinergia e garantendo, di conseguenza, la buona riuscita del massaggio.

“Gentile” perché trattandosi di un massaggio che interessa solo la zona dal ginocchio in giù risulta essere più “discreto” meno “invasivo” ed ancora più morbido di un massaggio esteso su tutto il corpo. Con questo però non meno efficace. Anzi, con la Riflessologia Plantare si vanno a stimolare tutti i singoli organi e tutti gli apparati connessi agli organi trattati.


La Riflessologia Plantare è nata molti anni fa, si pensa agli antichi egizi in quanto sono stati rinvenuti geroglifici e disegni raffiguranti figure intente a massaggiare piedi. Ma l’origine più plausibile è legata alla Medicina Tradizionale Cinese, quindi ai concetti di riequilibrio energetico, dei canali energetici e movimenti di questa energia che i cinesi chiamano Qi (si pronuncia “Ci”) in una visione prettamente olistica tipica di tutte le forme di medicina alternativa.

I principi di azione sono molto semplici: nel nostro corpo esistono molte “mappe”.

Esistono cioè delle “zone di riflesso” in cui è rappresentato l’intero organismo, e dove è possibile intervenire con massaggi che possono andare a stimolare o sedare organi ed apparati connessi, legati alla “zona di riflesso” presa in considerazione.

Toccando un punto preciso sotto la pianta del piede si ha l’accesso all’organo corrispondente a quel preciso punto e a nessun altro organo. Secondo poi il tipo di massaggio che si effettua sul punto si può “stimolare “ o “sedare” l’organo preso in considerazione. Per esempio sulla pianta del piede destro nella zona subito sotto il quarto ed il quinto dito (considerando l’alluce come primo dito) c’è la “zona di riflesso” del Fegato. Se dall’anamnesi fatta prima del massaggio fosse stato evidenziato un fegato “pigro”, cioè in deficit energetico, in questa zona verrà effettuato un massaggio con una tecnica atta a “stimolare” l’organo corrispondente, viceversa se l’organo fosse in eccesso di energia verrà usata una tecnica di massaggio atta a “sedare”, cioè che “disperde” l’energia in eccesso.


Il tutto con lo scopo di riequilibrare l’intero ciclo energetico del ricevente.

Anche l’osservazione di particolari zone del corpo è importante per ricevere informazioni sulle condizioni di organi interni ed apparati connessi.

La Medicina Tradizionale Cinese usa il viso, gli occhi, la lingua e le unghie come “spie” di eventuali squilibri interni.

L’iridologia, disciplina nata in occidente, studia la forma, l’aspetto, il colore ed altri fattori dell’iride per avere informazioni incredibilmente vere e precise sullo stato di salute del soggetto sottoposto all’esame.

Tornando alle “mappe” troviamo che sui piedi, sulle mani e sulle orecchie c’è rappresentato tutto il nostro organismo. Esistono innumerevoli libri che spiegano queste mappe e come agire su di esse.

Vi siete mai domandati quale fosse il segreto per cui una tecnica, un rimedio, un tipo di medicina resiste nei secoli e viene tramandato/a?

La risposta è semplicissima: perché funziona!

Questo è il segreto della Riflessologia Plantare.


A prescindere da quale sia il motivo reale, scientifico e razionale sul suo funzionamento, noi constatiamo che se si massaggiano i piedi seguendo un percorso, una sequenza e una procedura, anche con delle leggere variazioni secondo le scuole di provenienza, si mantiene un principio comune ed inalterato da più di 3000 anni!

Ho ritenuto opportuno inserire la Riflessologia Plantare in questo percorso perché la ritengo un valido aiuto atto a mantenere in equilibrio il nostro ciclo energetico, facendo così un'azione preventiva sullo sviluppo di eventuali patologie.

Stimolando punti precisi (le zone riflesse), con una logica sequenza, si pratica una forma di massaggio molto profonda che interessa tutto il corpo, gli organi interni, il sistema linfatico, il sistema nervoso e la circolazione sanguigna.

Il risultato è uno stato di profondo rilassamento generale, di conseguenza un buon equilibrio fisico e psichico. Da non sottovalutare anche l’azione depurativa sui soggetti intossicati e stressati. Si rimuovono le tossine accumulate nell’organismo che, entrando in circolo, vengono eliminate dai nostri organi emuntori (fegato, reni, pelle, polmoni e intestino), favorendo la disintossicazione del corpo, aiutando così l’omeostasi.

Il concetto di omeostasi può essere espresso come l’attività del nostro organismo per garantire l’equilibrio di tutte le sue funzioni. Infatti la parola “omeostasi” deriva dal greco è può essere tradotta come uno stato di “equilibrio”.

Con la Riflessologia Plantare si può intervenire con successo su molti disturbi comuni:

- dolori articolari, mal di schiena, lombosciatalgie.

- apparato linfatico, muscolare, cardiovascolare.

- riequilibrio organi interni.

- problemi digestivi, apparato gastro-intestinale.

- problemi mestruali.

- stati di stress e tensione.

- mal di testa ed emicranie.

- allergie, tossi e bronchiti.

- disfunzioni ormonali.

Ci sono però anche alcune controindicazioni:

- flebiti, problemi vascolari di grave entità.

- in gravidanza.

- nei primi tre giorni del ciclo mestruale.

- soggetti portatori di apparecchi cardiaci.

A scopo preventivo ricevere due massaggi mensili sarebbe già un ottimo investimento sulla nostra salute, l’aspetto riequilibrante dell’intero ciclo energetico prevede, invece, dei cicli di cinque - dieci sedute nell’arco di un mese.


Io pratico la Riflessologia Plantare da alcuni anni, conosco bene l’argomento e consiglio a tutti delle sedute di massaggio anche solo a scopo preventivo tralasciando, per così dire, l’effetto benefico del rilassamento profondo e della piacevole sensazione di benessere che accompagna il ricevente per diverse ore dopo la fine del massaggio; sotto lo stimolo del massaggio alcuni organi producono e immettono nel flusso sanguigno particolari sostanze come le Endorfine e le Encefaline, che contribuiscono, per le loro azioni e proprietà fisiologiche, ad aumentare la percezione di benessere generale dell’organismo.

Per onestà intellettuale estendo l’invito anche ad altre forme di massaggio (Ayurvedico, Tuinà, Shiatsu...), purché eseguite da operatori esperti.

Il “regalarsi” del benessere, sotto qualsiasi forma, è uno dei piccoli segreti per mantenere alto il nostro amore per la vita e per il prossimo.

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